Oggetto archeologico
2 frammenti di scultura della dea Sekhmet |
Gli archeologi ipotizzano che nella zona tebana fra il tempio di Karnak, il collegato tempio di Mut e il tempio funerario di Amenofi III ci fossero circa 700 statue di Sekhmet, dea solare dall’aspetto di donna con la testa di leonessa che rappresentava il lato pericoloso dell’astro, dea della guerra e della pestilenza, da adorare quindi per evitare conflitti e malattie. La dea ebbe particolare fortuna sotto il regno di Amenofi III tormentato da malesseri fisici e minacce dall’estero era stata assimilata alla dea Mut, dea consorte di Ammone, nel cui tempio erano state dedicate 365 statue assise intorno al lago sacro. Molte altre statue della dea si trovavano nel tempio funerario del faraone e in quello principale di Karnak dove anche faraoni successivi onorarono la dea.
La testa della collezione Berman è caratterizzata dal muso prominente e mostra i resti di una criniera circolare dietro alla quale era rappesentata la parrucca tripartita le cui ciocche laterali inquadrano la collana usekh e segnano il passaggio dalla testa ferina al corpo umano della dea.
Lo stato frammentario non ci permette di sapere se la statua fosse in piedi o seduta e anche gli attributi quale disco solare sul capo e bastone uadj sono irrimediabilmente persi.
[MPB]
|
||
Identificazione | ||
Ente competente: | Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale | |
Precedenti localizzazioni | ||
Provenienza: | Egitto. Zona tebana. | |
Oggetto | ||
Definizione: | ------------------------- | |
Classe e produzione: | ------------------------- | |
Cronologia | ||
Datazione generica: | Nuovo Regno | |
Dati tecnici | ||
Materia: | Granito | |
Altezza: | 48 | |
Larghezza: | 30 | |